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Baldari
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Note biografiche

Scultore pittore grafico, dal 1971 risiede in provincia di Sondrio e dal 1976 stabilmente a Chiavenna. Si è diplomato presso l'Accademia di Belle Arti Brera a Milano in scenografia iscrivendosi poi a scultura. Predilige il marmo e il bronzo e negli ultimi anni si dedica a una produzione realizzata con tecniche miste.



Partecipazioni mostre

Diverse le mostre personali e collettive, di cui alcune tenute all'estero. Alcuni degli eventi significativi; nel 1997 è stato selezionato per esporre al Museo della Permanente insieme a un gruppo di pittori e scultori lombardi. Sempre nel 1997 è stato fra gli artisti segnalati nell'esposizione al Museo Trevi Flash Art Museum e in settembre sempre invitato dallo stesso Museo a esporre a Milano presso la Galleria Bianca Pilat (20 artisti). 2011/2012 è stato invitato alla mostra a Torino Palazzo Delle Esposizioni, iniziativa promossa da Padiglione Italia, 54° BIENNALE DI VENEZIA a cura di Vittorio Sgarbi. Fra le ultime esposizioni personali abbiamo quella in Svizzera 2014 al Palas Hotel Maloja 4/30 aprile. Sempre nel 2014 è stato invitato a Mirano (Ve) al PaRdeS laboratorio d'arte contemporanea, 11/5 al 9/11 e a Venezia Art Factory Tobia Ravà 11/5 2/10 e a Carmagnola (TO) Palazzo Lomellini 29 agosto 12 ottobre. Nel 2017 personale a Bormio FERRIERE CORNELIANI dal 10 agosto/11 ottobre e mostra a Sondrio organizzata da Massimiliano Greco, HUMAN Nagatani, Bricalli, Baldari, dal 29 agosto al 7 settembre. Nel settembre 2018 mostra organizzata presso il Museo Casa Mosconi, Albosaggia (Sondrio) Baldari, Bricalli, Napoletano. 2019 dal 27 febbraio al 20 aprile é stato presente nella mostra PROFUGHI presso: Casa Museo Spazio Tadini in Milano. 2019 Dal 1 luglio al 31 mostra a Tirano presso Palazzo Merizzi. 2021 é presente con alcune opere a frontiere festival Piuro (SO). 2022 espsizione in Chiavenna dal 23 luglio al 3 settembre BALDARI E BIENENTREU.



Baldari  presentazione
E’ sempre difficile parlare del proprio lavoro, in special modo quando si opera nel campo dell’arte, dove tutto  (a partire dal primo Novecento) è opinabile. Oggi in modo particolare che viviamo in un mondo intriso di segni , immagini e parole, tante parole, nel quale è difficile stabilire rapporti di valore con ciò che ci circonda; dove tutto è demandato ad altri, il nostro essere non viene più definito dalla verifica di ciò che osserviamo se ciò ci emoziona , ci coinvolge, se il nostro corpo o il nostro cervello (volutamente li pongo sullo stesso piano) provano delle emozioni. Spesso ci si circonda di oggetti che altri hanno stabilito interessanti per noi, fondamentali per il nostro essere; sempre ad altri è demandato  il giudizio sulle definizioni di valore. Siamo diventati contenitori, molto spesso senza contenuti. Ecco, in questa piacevole società, dove tutti sanno quello che è giusto per noi (escluso noi), mi trovo a presentare la mia opera. La mia ricerca si focalizza sull’uomo, mi attraggono le sue potenzialità mentali attraverso le quali  è possibile superare la categoria tempo. – L’OPERA  D’ARTE-è un mezzo per sperimentare l’a-temporalità. Sono convinto che essa  sia un contenitore di molteplici significati, ed è proprio questa molteplicità che le permette di conservare nel tempo le sue potenzialità. Attraverso la sintesi del fare e la materia statica movimentata nella forma, cerco la dinamicità dell’interiore (spiritualità?). Non cerco tanto ciò che è apparentemente nuovo, ma ciò che è perennemente stabile nel tempo (a-temporale), quindi immodificabile pur nel suo continuo movimento rigeneratore di forma. Spero che le mie opere favoriscano la comunicazione fra l’io creante e l’altro, in modo che tale movimento generi un passaggio di vitalità e un interesse  per la creatività e la bellezza del fare  non finalizzato al solo produrre.  
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"...Baldari infatti non fornisce copie del reale, ma stimola una conoscenza nuova del reale, non storica né concreta , o basata su fatti, ma astratta e a-temporale.
Tutti i suoi lavori si confrontano con una dimensione del tempo che non è solo oggettiva ma varia secondo la comprensione dell'osservatore e a seconda del tempo e del luogo che si trova a vivere.
Lo scultore usa lo spazio attivandolo, suggerendo una relazione fra lo spazio stesso e l'opera che si proietta in esso, attingendo ad una fantasia fertile e dinamica.
Le forme di Baldari sembrano essersi liberate del superfluo. dalla schiavitù di una dura appartenenza al vero, e diventano soggetti da accarezzare, da sentire con le mani per percepirne tutta la loro appartenenza a questo mondo, che affonda le sue radici sia nell'antichità più remota, sia nella modernità più smaccata..."
Marilina Di Cataldo 2014
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“...Baldari’s intention is not in fact to produce representations of that which is real, but to stimulate a new interpretation of reality, neither historical or tangible, or indeed based on facts, but abstract and a-temporal.
His whole output comprises works measured against a dimension of time that is not simply an objective truth but varies according to the perception of the observer and the very place where it happens to be situated.
The sculptor actually enables the space, employing it, evoking a rapport between the space itself and the work displayed within it, drawing deeply on a dynamic and fruitful creativity.
The forms that Baldari creates appear liberated from the superfluous, from the very servitude of a forced affinity to the real, becoming objects ready to be fondled, caressed, their sense of belonging in the world discovered through touch, with roots straddling the most ancient of the remote, and a more blatant modernity…”
Marilina Di Cataldo 2014
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